mercoledì 11 novembre 2015

Georges De Feure

Georges de Feure (Parigi 1868-1943), nato Georges Joseph van Sluyters, figlio di un benestante architetto olandese di Parigi fu un artista versatile. Allievo di Cheret, ha creato dipinti, mobili, porcellane e ceramiche, moquette, argenteria e gioielli così come illustrazioni i ben noti manifesti pubblicitari. É stato anche scenografo e designer d'interni.
Nel 1890 diventa allievo di Jules Chéret, progetta i manifesti per il Salon des Cent, Loie Fuller e Thermes Liegois. I suoi dipinti sono stati esposti presso la Societé Nationale nel 1894, al Salon de la Rose Croix del 1893 e il 1894, e al 1896 Secessione di Monaco. In questo periodo, è stato anche progettista interni ricoprendo la carica di 'Professore di Arti Decorative' presso l'Ecole des Beaux-Arts. Alcune delle migliori opere di De Feure sono proprio i manifesti fatti nello stile Art Nouveau, di solito contenente eleganti giovani donne dipinte nei toni del marrone, verde e rosa, con influenze giapponesi. De Feure fu anche pittore ed acquarellista, la sua ispirazione simbolista fu la figura femminile nelle sue componenti erotico-sadiche in una garbata ed allusiva simbologia floreale. Samuel Bing venne a conoscenza delle opere di George De Feure dopo aver visto molti dei i suoi dipinti esposti nei saloni parigini e le illustrazioni per riviste. Nel 1894 De Feure, spostato dalla pittura alla progettazione di arti decorative, espone mobili decorati e ceramica al Salon de la Nazionale Beaux Arts. Era conosciuto per la creazione di mobili di fascia alta destinati ad acquirenti di elite. De Feure divenne rapidamente uno dei migliori designer della Maison de l’Art Nouveau, realizzando alcuni fra i più delicati mobili liberty del periodo. Paraventi, divanetti e poltroncine di snella gracilità realizzati in legno lievemente intagliato ed inciso a motivi vegetali, accostato spesso a stoffe dai colori tenui e dai disegni raffinati che rinsaldavano il legame con la grande tradizione di ebanisti, scultori, decoratori, stuccatori e tappezzieri attivi negli allestimenti regali del Settecento francese ricalcando, contemporaneamente, anche le stesse caratteristiche della sua arte grafica. Pur non avendo mai firmato un contratto in esclusiva con Bing, De Feure ha lavorato principalmente per il rivenditore parigino. De Feure venne premiato con la medaglia d’oro nel 1900 all’ Exposition Universelle di Parigi. I suoi lavori sono stati presenti nella galleria di Bing dal 1895 fino alla sua chiusura nel 1904, un anno prima della morte di Bing. Nel 1902 il suo lavoro è stato presentato in occasione della prima Salon Des Industries Du Mobilier al Grand Palais di Parigi. Prima dello scoppio della WW1, si trasferì in Inghilterra, dove lavorò principalmente come scenografo. Nel 1928 De Feure tornò a Parigi dove venne nominato professore presso l'École Nationale Supérieure des Beaux-Arts. Ha continuato a lavorare ed insegnare per tutto il periodo dell’Art Deco fino alla sua morte nel 1943. Le opere disponibili su Anticonline Il mobilio in legno dipinto che proponiamo ricalca per stile costruttivo e caratteristiche decorative le tipiche produzioni di George De Feure di inizio secolo.
 Salotto De Feure

Il salotto è composto da un divanetto a due posti, una coppia di poltroncine, quattro sedie ed un tavolino rettangolare.

Divanetto de Feuredivanetto de feure

  Le analogie stilistiche tra il nostro salotto dalle linee sinuose e morbide e il divano di George De Feure presente al museo danese di arte e design di Copenaghen sono evidenti.

  de Feure de feure seduta

Le volute delicatamente sinuose che caratterizzano il salotto e il motivo dello schienale traforato a tema floreale, appaiono molto simili all’esemplare museale e perfettamente ascrivibile agli stilemi tipici della produzione dell’artista parigino.      

  Bibliografia Liberty Art Nouveau - Giunti Editore - Lara Vinca Masini Il mobile del Novecento -De Agostini- Ornella Selvafolta Wikipedia.org

lunedì 2 novembre 2015

L’Art Nouveau parigina e la Maison Bing


L’avvento del nuovo secolo, accompagnato da una spinta di forti cambiamenti sociali e di costume, porterà in tutta Europa e non solo una voglia di rinnovamento e novità che condizionerà profondamente le produzioni artistiche a cavallo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Lo stile che si imporrà dominante prenderà nomi e peculiarità differenti a seconda delle nazioni europee e anche oltreoceano, ma convergerà indiscutibilmente verso quella che oggi definiamo come l’Arte Nuova. Sotto il termine Art Nouveau sono quindi raggruppate molte variazioni stilistiche il cui scopo era comunque il medesimo: in ogni paese gli artisti cercarono di liberare il loro lavoro dai preconcetti e dalle restrizioni imposte dal passato, sradicando il significato stesso di arte elitaria e classista per gettar le basi di quello che oggi chiameremmo un concetto globale di Design internazionale. Non deve stupire, quindi, la variabilità di opere liberty che si produssero in questo periodo e che vollero spaziare negli ambiti più diversi; dalla realizzazione architettonica di interi quartieri cittadini, alle straordinarie costruzioni in ghisa delle stazioni della metropolitana parigina, passando per sinuosi arredi da salotto fino ad arrivare alla zuccheriera o al set di posate di uso quotidiano.  
Lo sviluppo dell’Art Nouveau in Francia e la Bottega Bing
Siegfried "Samuel" Bing (Amburgo, 1838 – Vaucresson, 1905) è stato un mercante d'arte e critico d'arte tedesco naturalizzato francese; fondatore della galleria d'arte e negozio L'Art Nouveau - La Maison Bing a Parigi, e della rivista Le Japon artistique, fu un punto di incontro per diversi artisti come Edvard Munch, Auguste Rodin, Henri de Toulouse-Lautrec, Georges-Pierre Seurat e molti altri. Fu la sua galleria ad ispirare il nome del movimento artistico legato alla Francia dell'epoca, chiamato, appunto, Art Nouveau. 
Nato ad Amburgo, in Germania, da una famiglia benestante, suo padre era decoratore industriale di ceramiche. Specializzatosi sull'arte giapponese, Bing studiò prima con suo padre e poi si trasferì a Parigi, nel 1854, per lavorare nella società del padre. Dopo la fine della Guerra Franco-Prussiana, fondò una società per il commercio di opere artistiche, importando principalmente dal Giappone. Durante l'Esposizione Universale del 1867, il padiglione di Bing, ricevette un premio speciale. Da quel momento, il mercante iniziò a farsi un nome all'interno non solo dell'ambiente commerciale ed espositivo, ma anche in quello artistico. Durante un viaggio negli Stati Uniti nel 1894, commissionatogli dal governo francese per studiare la situazione artistica americana, Bing incontrò Louis Comfort Tiffany, mastro vetraio, con il quale iniziò una collaborazione. Da lì, continuò il suo viaggio per tutta l'Europa, cercando ispirazione ed artisti per le sue mostre. Il risultato del viaggio fu la nascita, a Parigi, della galleria d'arte L'Art Nouveau - La Maison Bing, arredata da Herny Clemens Van De Velde che, nel dicembre del 1895 ospitò una mostra di diversi artisti europei. Bing partecipò nuovamente all'Esposizione Universale di Parigi, nel 1900, dove gli oggetti da lui presentati ebbero un grande successo di pubblico e di critica. Fu soprattutto in questa occasione che trionfarono i mobili e i complementi d’arredo di Guimard, Majorelle, Gaillard, De Feure e molti altri che si aggiungevano ai nomi di artisti fondamentali come Tiffany, Rodin, Mackintosh, Gallè e Lalique. Bing seppe quindi attrarre a Parigi le personalità più importanti dell’arte di tutto il mondo, permettendo alle arti applicate di raggiungere un grado di maturità e di diffusione notevolissime. Siegried Bing morì a Vaucresson, in Francia, nel 1905. Con il suo lavoro di diffusione dell'arte, Samuel Bing riuscì a creare il gusto di una società e di un periodo storico. Ispirò e influenzò la produzione artistica dei personaggi legati all'Art Nouveau e non solo. Amanti delle linee semplici e "minimaliste", Bing e gli artisti dell'Art Nouveau si legavano all'idea dell'"opera d'arte totale", proseguendo e realizzando le tesi anglosassoni dell’Art & Craft, in una produzione artistica che abbattesse l'idea di superiorità di un'arte rispetto ad un'altra e che fondesse in sé tutte le arti, anche quelle considerate comunemente "minori". La destinazione quotidiana degli oggetti artistici, il coabitare di diversi materiali e intenti, elementi presenti in queste opere, superavano la concezione comune di "artistico" e stravolgevano il senso intellettuale ed elitario dello stesso termine di arte. In questo senso, ogni oggetto, anche il più comune, si trasformò in opera d'arte ospitata nella quotidianità e nella familiarità delle case divenute, in qualche modo, gallerie d'arte.
  Maison Bing  

Bibliografia
Liberty Art Nouveau - Giunti Editore - Lara Vinca Masini Il mobile del Novecento - De Agostini - Ornella Selvafolta Wikipedia.org